Cari lettori eccoci qua, siamo un pò in ritardo sulla tabella di marcia, ma il lavoro chiama e abbiamo preferito pedalare in questi giorni.
Il nostro viaggio nelle Terre del Custoza prosegue, la volta scorsa ci siamo fermati a Villafranca di Verona dove vi abbiamo raccontato di un territorio ricco di storia, cultura ed enogastronomia. Da Villafranca però il nostro viaggio riprende per addentrarci nel cuore del Custoza, lì dove la storia d’Italia diventa importante e sopratutto suggestiva. Proseguiamo pedalando lungo il percorso N.16 delle Terre del Custoza, seguendo il flusso del piccolo fiume Tione.
Questo è un piccolo fiume di risorgiva considerato tra i fiumi più piccoli d’italia e che costituisce una vera perla in questo territorio. Seguendo il flusso del fiume e del percorso il primo tratto risulta essere molto suggestivo, con un bel tratto in ciclabile e successivamente in strada sterrata, ammirando in lontananza la nostra destinazione fatta di Colline Moreniche e del piccolo centro di Custoza.
Per seguire il percorso bisognerà fare attenzione ad un attraversamento di una provinciale, quindi consiglio nostro è di prestare attenzione al traffico veicolare, dopo di che pedalando ci troveremo in località Coronini, consiglio nostro fermatevi un momento e contemplate innanzitutto la salita che vi trovate davanti, ma non fatevi prendere dalla paura, è una salita molto suggestiva anche se un pò impegnativa.
Prendendola con calma tutto è fattibile, sopratutto alzate lo sguardo e rivolgetelo alla vostra destra dove vedrete una fila di cipressi in cima alla collina, in quel preciso posto i ricordi si perdono nella storia e nel Risorgimento Italiano e sopratutto ad un libro che a scuola quasi tutti abbiamo letto. Libro Cuore di E. De Amicis con la storia del Piccolo Tamburino Sardo la ricordate? Un vero atto eroico per un bambino di 13 anni.
Proseguendo lungo questa salitella si arriva a Custoza, finito lo strappo ci possiamo fermare su una bellissima terrazza panoramica che apre lo sguardo fino alla pianura veronese. Risalendo in sella ci aspetta una bella discesa che ci porta nel centro del paesino di Custoza, ovviamente non aspettatevi niente, è un piccolo borgo molto caratteristico ma che è conosciuto sopratutto per le due battaglie molto importanti del Risorgimento Italiano e cioè quella del 1848 e del 1866.
Prima di riprendere il percorso originale una visita andrebbe fatta all’Ossario di Custoza, costruito subito dopo la Terza Guerra d’Indipendenza per ricordare le battaglie tra italiani e austriaci, all’interno del quale sono custodite le spoglie di alcuni soldati e nel quale è stata inaugurata da poco anche una sala multimediale, nella quale ascoltare il racconto della battaglia del 1866 direttamente da alcuni protagonisti.
Ma le colline non sono solo storia, ma anche enogastronomia come la produzione del Custoza Doc un bianco che viene prodotto dalle moltissime cantine che caratterizzano questo bellissimo territorio.
Ridiscesi a Custoza, il viaggio riprende in direzione di Sommacampagna la nostra meta di oggi, passeremo davanti a monumenti storici, coltivazioni di vigne, pesche e kiwi prodotti tipici di queste zone, accompagnati dal dolce susseguirsi delle colline moreniche.
L’arrivo a Sommacampagna è molto suggestivo attraverso piccole viuzze per raggiungere la sommità del paese. Sommacampagna ha origini antiche già al tempo dei romani con la denominazione di Summa Campanea in posizione rialzata e vicino alle strade romane Gallica e Postumia.
Il paese presenta molte costruzioni di origine antica,suggestive e di sicuro interesse. In centro troviamo la chiesa di San Rocco (santo protettore degli appestati) eretta sulle spoglie di un antico castello e consacrata nel 1500 durante l’ultima pestilenza.
Successivamente ci può dirigere verso la Pieve di Sant’Andrea una chiesetta di origine romanica al centro di quello che forse era il primo insediamento storico di Sommacampagna. Ma tutto il paese presenta monumenti ed edifici storici come palazzo Terzi o Villa Venier che grazie al suo parco ci può dare anche un piacevole momento di relax e ristoro, per proseguire il nostro percorso in bicicletta lungo il percorso n.35 che ci porterà a Sona e successivamente alle porte della Val d’Adige fino a Bussolengo.