Siamo a Giugno, la stagione calda è ormai iniziata, la natura cresce rigogliosa, i colori iniziano ad essere accesi dal giallo paglierino del fieno alle verdi vigne dove piano piano iniziano a vedersi i grappoli di uva che nascono per finire ai bellissimi alberi di pesco che iniziano ad essere ricolmi del frutto che tanto è considerato importante in questo territorio.
L’ultima volta ci siamo fermati a Sommacampagna, percorrendo in lungo e in largo le colline moreniche del Custoza. La nostra escursione in bicicletta ora può riprendere, però a Sommacampagna abbiamo la possibilità di scegliere.
Se abbiamo voglia di pedalare ancora seguendo il percorso n. 35 possiamo dirigerci verso i comuni di Sona e Bussolengo.
Il primo paese che incontriamo seguendo una salita non troppo impegnativa è Sona, che sorge proprio in cima ad una collina e dove nei giorni di bel tempo e cielo sereno è possibile ammirare dei bellissimi panorami sul Monte Baldo e la Lessinia. La collina e la zona di Sona fu fortificata al tempo dei romani in quanto era una zona molto importante per il controllo della via Gallica. Proseguendo in direzione di Bussolengo si incontra la Pieve di Santa Giustina in località di Palazzolo di Sona, una chiesa di orgine romanica. Mentre l’arrivo a Bussolengo risulterà suggestivo sopratutto perché questo grande paese ha una bellissima balconata panoramica che ci permette di ammirare e contemplare la Val d’Adige e la Valpolicella in tutta la loro bellezza.
Ma noi da Sommacampagna invece decidiamo di riprendere il percorso n.9 che ci riporterà sulla pista ciclabile Peschiera – Mantova. Da Sommacampagna il percorso si presenta molto suggestivo contornato da un panorama davvero unico fatto di Vigneti, Frutteti e dal giallo paglierino che sa regalare il fieno quando ormai è pronto. Siamo su una bellissima strada secondaria a bassa percorrenza dove ci si può fermare per ammirare il panorama e sopratutto il bellissimo viale alberato che ci accompagnerà in una piacevole discesa. Per poi affrontare un piccolo tratto di sterrato in zona Villa Giusti Guastalla risalente al XV. Proseguendo lungo il percorso incontriamo poi la piccola frazione di Oliosi, sconosciuta a più, ma se siete appassionati di storia, Oliosi divenne famosa per il fatto della Bandiera. Siamo nel pieno della Battaglia di Custoza del 1866 tra Italiani e Austriaci, ad Oliosi un reparto della Brigata Forlì si chiude a difesa dopo essere stato attaccato dagli austriaci all’interno di un edificio. Gli italiani dopo due ore di resistenza e vista l’impossibilità di ricevere rinforzi decidono di arrendersi, ma non consegnano la bandiera anzi la dividono in più parti che nascondono sotto le loro divise, tornati dalla prigionia il tricolore venne ricomposto solo in 13 parti. Nel 2011 durante i festeggiamenti per il 150 anniversario dell’Unità d’Italia, la bandiera sfilò durante la parata del 2 Giugno come una delle bandiere storiche del nostro paese.
Dopo la parentesi storica, passato Oliosi si raggiunge Salionze da dove si scende attraversando un piccolo boschetto lungo la ciclabile Peschiera – Mantova per ritornare poi attraverso il fiume Mincio a Peschiera del Garda, attraverso un bellissimo tratto pianeggiante che ci permette di goderci gli ultimi momenti di questa meravigliosa escursione sulle due ruote.
In tutto avremo percorso circa 40 km, ma condensati di storia, natura, panorami suggestivi. E’ un percorso adatto a tutti, principianti, amanti della natura, coppie, turisti e famiglie che con i propri bambini vogliono fare qualcosa di diverso e passare una giornata divertente. Lungo il percorso potrete fermarvi in trattorie tipiche, cantine e anche in agrigelaterie perfette per i vostri piccoli.
Ovviamente bisogna sapersi organizzare bene e proprio per questo che voglio chiudere questo articolo e il percorso delle Terre del Custoza con i consigli di una Mamma Sportiva su come affrontare un’escursione in bicicletta come questa ben organizzati.
Ovviamente bisogna sapersi organizzare bene e proprio per questo che voglio chiudere questo articolo e il percorso delle Terre del Custoza con i consigli di una Mamma Sportiva su come affrontare un’escursione in bicicletta con i bimbi al seguito.
“Chi vuole una cosa…trova una strada…anche con la bicicletta!”.
Mi è sempre piaciuta questa frase. La trovo anche molto azzeccata per l’argomento.
Andare in bicicletta con i bambini, anche molto piccoli, si può!
Non solo è molto divertente ma possiamo trovare tutta una serie di benefici, psico-fisici, a sostegno della pratica. Innanzitutto prendere un po’ d’aria fa benissimo ai bambini. Non c’è pericolo, poi, in questa stagione, che prendano freddo. Semmai dobbiamo solo fare attenzione a non scegliere di pedalare nelle ore più calde, anche per noi, in primis.
Un altro vantaggio è legato al fatto che non dobbiamo cercare babysitter o chiedere a nonni, zii, parenti e amici vari di tenerci la prole.
A livello psicologico, poi, per il bambino condividere più esperienze possibili della vita dei genitori è un modo per viverne la vita in maniera attiva e non passiva. Il bimbi, anche se inconsciamente, si sente parte integrante della vita di mamma e papà, che lo coinvolgono con gioia nelle proprie attività e avventure.
Come possiamo portare i bambini con noi?
Ci sono diversi modi e strumenti per portarci i bimbi in bicicletta.
i carrelli: possono portare anche 2 bimbi e dei bagagli (tipo lo zaino). Si agganciano alla ruota posteriore e portano fino a 50 kg. Anche i neonati possono essere trasportati. Basta utilizzare l’ovetto. Sì, hai letto bene, puoi utilizzare il seggiolino che usi in automobile, inserirlo nel carrello, legandolo ovviamente. Et voilà. Se il tuo bimbo, invece, è già più grandicello e la sua testa si regge già bene da sola, puoi metterlo nel carrello utilizzando il sistema di cinture di sicurezza interne. I carrelli portabici devono essere omologati e avere la bandierina di segnalazione. Il casco? Se non usi l’ovetto, è sempre obbligatorio, anche nel carrello!
i seggiolini bici: vanno bene per i bimbi dai 9 kg in su (fino agli 8 anni). Dai 9 ai 15 kg, puoi utilizzare il seggiolino anteriore. Dai 15 ai 22 kg, quello posteriore. Anche in questo caso il buon senso ci dice che nel seggiolino vanno messi i bimbi da quando sono in grado di reggere molto bene la loro testolina. E anche qui, casco obbligatorio.
le appendici: questo strumento va bene per i bimbi già un po’ più grandicelli che vogliono partecipare più attivamente alla biciclettata. Si agganciano sempre alla ruota posteriore della bici di papà o di mamma e creano quasi un tandem.
cargobike: queste bici sono create appositamente per il trasporto di bimbi o di merci e spopolano in Olanda. Sono più da utilizzo urbano, ma nessuno esclude che, con un po’ di voglia, tu non possa usarla per fare qualche km in più.
E il marsupio o lo zaino? Se cercate in giro per il web troverete che vengono segnalati i marsupi, le fasce o gli zaini porta bimbi come strumenti per portarsi i bimbi in bici.
ASSOLUTAMENTE NO! Innanzitutto perché non rispettano la normativa.
Poi per una questione di buon senso. Sarebbe troppo pericoloso in caso di caduta.
Vuoi altri dettagli sull’andare in bicicletta con i bambini? Trovi tutte le info qui,https://mammasportiva.it/sport/bicicletta-gravidanza-maternita/ Ti interessa la normativa? Scaricala in PDF qui http://mammasportiva.it/wp-content/uploads/2017/02/Normativa-trasporto-bimbi-in-bicicletta.pdf