Cos’è la Centomiglia del Lago di Garda?
La Centomiglia è una famosa regata velica che si disputa ogni anno ai primi di settembre sul Lago di Garda.
La prima edizione, nata su iniziativa del Circolo Vela Gargnano che a tutt’oggi la organizza, risale ben al 1951!
È la regata più lunga che si svolge in Europa su acque interne. Con la 60ª edizione, raggiunta nel 2010, si aggiudica il titolo di gara velica più longeva in Italia.
La partecipazione è libera. Le imbarcazioni competono divise in multiple classi e per il premio in tempo assoluto, che viene assegnato al primo scafo a tagliare il traguardo.
Si parte verso nord dal porto di Bogliaco (BS) per raggiungere la prima boa a Torbole (TN), poi si ridiscende per passare accanto all’isola del Trimelone (VR) per proseguire sempre più a sud verso Desenzano (BS), ultima boa prima di risalire verso nord per rientrare a Bogliaco.
Il percorso è lungo appunto 100 miglia nautiche e si hanno 24 ore di tempo per percorrerlo. La partenza è fissata alle 8:30 del mattino. Le barche più veloci arrivano dall’ora di pranzo alla metà del pomeriggio (dipende dalle condizioni del vento), mentre tutti gli altri arrivano anche in piena notte o alle prime luci dell’alba del giorno dopo.
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Perchè la Centomiglia è la regata velica più importante del Lago di Garda?
Perchè il Lago di Garda è diventato il baricentro della vela mondiale. Il giro di tutto il lago è, da sempre, il percorso dove si sono misurati e hanno vinto campioni olimpici, navigatori oceanici, velisti arrivati da ogni continente.
Negli anni si sono testate le barche più performanti, altre studiate appositamente (o cercate in giro per il Mondo) per le condizioni di vento e onde che il Lago di Garda può offrire in una intera giornata, a volte anche una notte.
Non solo. Il Lago di Garda, di suo, annovera tra i suoi abitanti svariati campioni di fama internazionale che hanno fatto onore alla nostra Italia nelle regate più importanti a livello mondiale.
Da quali punti del Lago di Garda posso vedere la Centomiglia?
Uno dei punti più belli e panoramici per ammirare i regatanti della Centomiglia è senz’altro la pista ciclabile di Limone sul Garda (BS). Da lì potete osservare dall’alto l’inizio della gara e vedere le prime barche al giro di boa di Torbole.
Altri due punti meravigliosi in cui sostare per fare il tifo sono il Castello Scaligero di Malcesine (VR) e la spiaggia davanti all’isola del Trimelone (VR), zona di passaggio obbligatoria per la seconda boa e vicina alla costa.
Con la regata però lo sport non si ferma. Quindi se siete kiters, windsurfer, velisti o possessori di barca a motore (da Malcesine in giù, perchè oltre questo confine si va solo a vela. Le uniche barche a motore che possono transitare sono le rotte commerciali) potete osservare direttamente dall’acqua lo spettacolo, mantenendo l’opportuna distanza di sicurezza e rispettando tutte le regole nautiche.
La mia esperienza alla Centomiglia nel team Stradivaria.
Non potrei descrivere ciò che state per leggere senza aver vissuto pienamente questa esperienza. Nella mia mente scorrono una serie di ricordi e fotogrammi: dalla prima telefonata di benvenuto con Luca (il mio contatto diretto col team Stradivaria, che mi avrebbe ospitata come inviata Garda Outdoors), alla mia testa appoggiata sul ponte di prua mentre scrutava il cielo stellato fra le vele immobili in attesa del vento.
La Centomiglia non è solo una regata, è un’esperienza di vita, una prova caratteriale, un sentimento di profonda amicizia e reciprocità.
È anche l’amore di chi ti aspetta al porto e ti ha preparato squisite torte già tagliate a fette, caffè già zuccherato nel thermos, frutta già lavata e asciugata con cura.
È partecipare con impegno senza scordare la voglia di divertirsi e stare bene. È guardare l’alba che illumina una moltitudine di vele controluce, i raggi che filtrano dalle montagne creando giochi meravigliosi, è vedere il lago sempre più azzurro col sole allo Zenit per poi trasformarsi in scuro metallo liquido che riflette il tramonto infuocato e la luna.
Nei momenti di bonaccia è raccontare barzellette, è guardare le turiste sul Sup commentando la loro bellezza in simpatiche esclamazioni dialettali, è il non poter rinunciare a fette di prelibato formaggio e cioccolatini di ogni sorta: qui si fa tutto insieme, anche ingrassare!
È l’onore di vedere all’opera uomini molto più grandi di te, osservare la loro incredibile tenacia mentre tremi per l’umidità della notte.
È imparare a conoscere e osservare le persone in un ambiente in cui si è tutti “sulla stessa barca”, come si suol dire. Una cosa che mi infastidisce moltissimo della società odierna è quella di chiedere -che lavoro fai?- un istante dopo essersi stretti la mano. Come se quella fosse l’unica informazione che connota le persone in base al prestigio o al potere economico che ne deriva.
Io del mio equipaggio ho conosciuto i nomi, le passioni, la dedizione per la famiglia, l’amore per la vela, il sorriso genuino, gli occhi luccicanti finchè mi hanno parlato dei loro figli, l’emozione del traguardo senza aver mai mollato un secondo. Non so altro e questo mi è bastato per provare affetto e gratitudine. Ah sì, vanno anche tutti matti per la pasta con le canocchie!
Quindi li ringrazio nome per nome: Ivan, Luca, Angelo, Paolo, Franco, Giovanni, Santo e Luigi (ma chiamatelo Bobi mi raccomando).
Ringrazio anche il vento notturno di Bogliaco che scende dalle montagne: il San Carlo. Lui ci ha spinti all’ultima boa, come la mano benevola di un padre che incoraggia orgoglioso il figlioletto: “Vai!”.
Quando rivedrò questi nuovi amici la mia prima domanda sarà esattamente questa: “Mi rivolete per l’anno prossimo?”.
Vi saluto con una raccomandazione, che sento nel profondo di voler condividere: fate e provate cose nuove come vi ho appena raccontato! Nutritevi di sana avventura! La vela ha questo dono: farvi sentire vivi!
Un grazie speciale al Circolo Vela Gargnano, in particolare alla gentilissima Emanuela, che ha reso possibile la partecipazione di Garda Outdoors alla Centomiglia.
Per ogni altra informazione linko qui il sito internet del circolo: http://www.centomiglia.it/
Testo di Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors
Foto di Walter Sestili e Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors