La Valdadige è una splendida terra ricca di storia, cultura, vini doc e tantissime attività outdoor. Solcata dal fiume Adige, si trova fra le provincie di Verona/Trento/Bolzano e il Lago di Garda.
Non tutti sanno che proprio Verona e la Valdadige danno i natali anche al pluri-campione mondiale in carica di rafting Pietro Fratton, che è anche guida certificata F.I.Raft (Federazione Italiana Rafting) presso Visit Valdadige, società sportiva specializzata nel realizzare esperienze e tour in rafting e kayak.
Pietro è nella Nazionale di rafting dal 2018, gareggiando in Italia e in giro per il mondo con la sua squadra composta da altri 3 ragazzi di Verona suoi coetanei, rappresentando il tricolore; il team per due volte si è laureato campione del mondo: la prima ai mondiali di categoria U19 del 2018 a Ivrea, e la seconda a luglio 2021 ai mondiali (senior/assoluti) in Francia.
Ora addentriamoci meglio in questa disciplina per capirne bene tutte le caratteristiche e lasciarci andare al divertimento!
Cos’è il rafting?
Il rafting è una disciplina sportiva che si pratica su fiumi e torrenti; consiste nello scendere rapide trasmettendo propulsione al gommone per mezzo delle pagaie, da non confondere con i remi (la pagaia non è attaccata all’imbarcazione, il remo invece è vincolato alla barca tramite lo scalmo). Esistono anche gommoni a remi, ma vengono usati in condizioni più estreme, quando pur avendo un equipaggio pagaiante, la forza non è necessaria per affrontare alcuni passaggi o alcune rotazioni per direzionare.
È una disciplina nata in America e arrivata in Italia attorno al 1980; i primi centri sono nati in Valle d’Aosta e in Val di Sole. Possiamo distinguere il rafting ludico da quello sportivo. In Italia entrambi vengono regolamentati dalla Federazione Italiana Rafting, federazione riconosciuta e associata al CONI. Curiosità: a livello internazionale vi è una federazione chiamata World Rafting Federation (con Presidente di nazionalità italiana) che si occupa di organizzare gli eventi mondiali e di perseguire gli obbiettivi imposti dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) per far sì che un giorno il rafting possa diventare meritatamente uno sport olimpico.
In campo ludico – non agonistico il rafting si distingue dal soft rafting. Le due varianti si differenziano in maniera oggettiva grazie ad una scala di gradi (II, III, IV+) condivisa in tutto il mondo, anche dai canoisti. I gradi più bassi corrispondono ad un livello di difficoltà minore, valutando la difficoltà di percorrenza del fiume e la sua morfologia: velocità dell’acqua, presenza di ostacoli come rocce, buchi, onde o rapide molto tecniche.
Il rafting vero e proprio si pratica su fiumi che vanno dal III grado a salire. Durante una discesa può capitare infatti di cadere dal gommone, o che addirittura tutto il gommone si ribalti (in gergo flip), per questo serve un vestiario adeguato composto da muta in neoprene, giacca d’acqua, calzari e caschetto. Essendo praticato prevalentemente in zone montuose la temperatura dell’acqua può scendere fino ai 2/3°C.
Il soft rafting invece si pratica su fiumi di II livello, più tranquilli, ma senza escludere divertimento e adrenalina con cambi di velocità, piccole rapide, onde. Solitamente queste discese permettono anche di ammirare il territorio circostante da un punto di vista unico: quello del fiume. In questo caso è diversa anche l’attrezzatura che occorre, che si limita al salvagente e alla pagaia.
Il soft rafting è uno sport adatto a tutti? Da quale età si può iniziare a praticarlo?
Contrariamente a quanto si possa pensare il soft rafting è uno sport adatto a tutti. Può essere anche il mezzo che permette ad alcune persone di affrontare la paura dell’acqua.
Possono praticarlo bambini dai 4 anni in su, persone con disabilità e, se abituato, sul gommone può salire anche qualche simpatico amico a 4 zampe! L’attività si svolge sempre in completa sicurezza, c’è sempre a bordo del gommone una guida certificata F.I.Raft (Federazione Italiana Rafting). È proprio uno sport per tutti, ed è ancora più bello se praticato in compagnia di amici, familiari o colleghi.
Curiosità: nel settore agonistico, come Nazionale Italiana vantiamo dei para atleti tra i più forti del mondo, con un sorriso e una grinta unici!
In Valdadige si può praticare soft rafting in tutte le stagioni?
Il soft rafting non è uno sport strettamente stagionale come il rafting sui torrenti, solitamente può essere praticato tutto l’anno, seguendo durante la discesa delle accortezze che non faranno bagnare gli ospiti durante il picco della stagione fredda.
L’unico limite invalicabile è livello del fiume; può capitare infatti che nei mesi invernali le precipitazioni nevose non alimentino i torrenti e di conseguenza i fiumi più a valle. Questo è il periodo in cui le guide rafting vanno in vacanza!
Quale vestiario/equipaggiamento serve per praticare soft rafting?
Nell’esperienza di soft rafting si raccomanda di vestirsi in base alla stagione, proprio perché il fiume è più “tranquillo” e volendo si riesce a scendere a fine attività asciutti. Si consiglia di indossare sempre un paio di scarpe da ginnastica vecchie o “sacrificabili” che si possano bagnare senza problemi, pantaloncini corti, costume a braghetta o leggings. Una maglia sintetica o in alternativa una qualsiasi maglietta. Cappellino in piena estate quando il sole picchia e nei periodi più freddi aggiungere una giacca leggera e comoda per il movimento.
In estate è super consigliato anche un cambio completo e un asciugamano perchè solitamente chi lo desidera può fare il bagno in corrente o qualche tuffo rinfrescante. È impossibile resistere!
Perchè fare soft rafting in Valdadige e in cosa consiste la discesa in gommone?
Ogni discesa inizia con un briefing in cui la guida che rimarrà poi sul gommone spiega il comportamento da tenere a bordo, il movimento della pagaiata e risponde a ogni dubbio dell’equipaggio.
Sul gommone si è seduti sui tubolari esterni, i piedi si ancorano al fondo interno del gommone tramite delle piccole fasce/tasche/strap che permettono di infilarvi il piede. Sedendosi in questa posizione e mantenendo i piedi al loro posto, è letteralmente impossibile cadere in acqua, se non per volontà personale.
La pagaia viene impugnata dal t-grip con una mano, mentre l’altra si aggrappa al manico, a una spanna di distanza dalla “foglia” (la parte che va in acqua). Il movimento della pagaiata concettualmente consiste nell’inserire la pagaia più avanti a noi possibile stendendo le braccia, e poi tirala verso sé.
La guida impartisce i comandi e tiene la direzione del gommone (gridando simpatiche frasi del tipo: “voi siete il motore, io il timone, quindi non guardatemi male se non sto pagaiando!”). I bambini piccoli si siedono in mezzo al gommone, possono godersi il panorama ascoltando le storie raccontate dalle guide o se lo desiderano provare a pagaiare aiutati dai genitori.
Il tragitto più bello e panoramico da percorrere è quello fra Dolcè – Volargne (VR), lungo 10 km in circa 2 ore di percorrenza. Si attraversano la Terra dei Forti e il Canyon di Ceraino. In questo punto le incredibili pareti di roccia a strapiombo sul fiume Adige sono anche meta di arrampicatori per le numerose vie presenti. Questa terra, fin da tempi antichissimi, costituiva il collegamento naturale tra il mondo alpino e centroeuropeo col mondo mediterraneo. Le numerose fortificazioni sono una testimonianza di terre a lungo contese e perciò da difendere. L’area è inserita nel Parco Naturalistico Regionale dei Monti Lessini ed è perciò protetta. Le sue bellezze naturali, storiche e architettoniche richiamano un turismo attento e rispettoso e non c’è di meglio di un divertente tour in rafting o canoa fra i suoi paesaggi incantati immersi in vigneti (qui si producono anche vini doc d’eccellenza mondiale) e antiche ville d’epoca abbracciati dall’anfiteatro delle colline moreniche.
Alla prossima cari Outdoors!
Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors – in collaborazione con Pietro Fratton, campione mondiale di Rafting
Hotels – Ristoranti – Experience sul Lago di Garda.
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