La Valtènesi si adagia nella zona sud-occidentale del Lago di Garda, nella provincia bresciana. È composta da comuni rivieraschi affacciati sul lago e da comuni nell’entroterra adagiati sulle colline moreniche, che più precisamente sono 7: Padenghe sul Garda, Moniga del Garda, Manerba del Garda, San Felice del Benaco, Puegnago del Garda, Polpenazze del Garda e Soiano del Lago.
Disseminata di antichi borghi, castelli medievali che troneggiano fra il verde e il blu, splendide ville, e torri che hanno segnato la storia, la Valtenesi è anche un importante territorio di produzione di vino DOC e olio extravergine di oliva DOP. In particolare, qui si produce un vino rosato chiamato “Chiaretto” a base di Groppello, un vitigno autoctono della zona.
L’etimologia del nome Valtenesi, per alcuni storici è derivante da Vallis Atheniensis, attribuibile allo stanziamento di coloni ateniesi, esuli al seguito degli eserciti romani. Altri ne fanno risalire l’origine all’antica Pieve, detta Tenense in un diploma di Federico II dell’anno 1221, dalla quale prese il nome tutto il territorio ad essa circostante.
Non ci resta che dare un excursus a questo splendido territorio.
I borghi della Valtenesi.
Padenghe sul Garda.
L’attrazione principale del paese è senz’altro il Castello, un’antica roccaforte risalente al XII secolo, dalla quale si gode una bellissima vista sul lago.
La struttura, con torre di difesa a pianta quadrata alta 20 m, si erge su un’altura che sovrasta il centro abitato. All’interno delle mura, alle quali si accede tramite un portale ad arco dotato di ponte levatoio, trovano posto alcune abitazioni divise da due strade.
Il castello, attestato come esistente nel 1145, venne probabilmente edificato sulle rovine di un edificio di epoca precedente (X secolo). L’edificio venne riconosciuto nel 1154 tra i beni concessi dall’imperatore Federico Barbarossa al vescovo di Verona Teobaldo. Il castello è sempre stato oggetto di contese tra Brescia e Verona fino al 1328, quando venne in possesso degli Scaligeri. Nel XV e XVI secolo venne conteso dalla Repubblica di Venezia e dal ducato di Milano. Il castello rimase in possesso dei Veneziani dal 1520 al 1796. Negli anni seguenti fu interrato il fossato a difesa del maniero. Negli anni sessanta il complesso ha subito un importante restauro con consolidamento delle mura perimetrali.
A poca distanza dal castello sorge la pieve di Sant’Emiliano, risalente al XII secolo.
Tra gli altri monumenti significativi troviamo la chiesa della Madonna della neve e di S. Giovanni Battista in frazione Villa, la chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria e di S. Eurosia del 1720 in frazione Pratello, il santuario della Beata Vergine della Torricella a destra del cimitero del 1692, la chiesa parrocchiale del 1600 e Palazzo Barbieri, sede del municipio, risalente al Settecento.
Nelle immediate vicinanze, inoltre, degno di nota è Castel Drugolo, restaurato nel 1934, oggi di proprietà del barone Lanni della Quara. Costruito a fine trecento, a pianta quadrata sull’alto muro di scarpa, con ponte levatoio e merlatura.
Segniamo inoltre la pagina eventi del Comune di Padenghe sul Garda: cliccate qui.
Moniga del Garda.
Moniga è un altro bel borgo sul lago, nel cuore delle colline fra Desenzano e Salò.
Abitato sin dall’età del Bronzo antico, ha la tipica struttura medievale con innumerevoli stradine e vicoletti, e il suo Castello (risalente al X secolo), è uno fra i meglio conservati, sia per quello che riguarda la pianta, sia per le strutture murarie.
Poiché non vi è mai stata la presenza di un palazzo signorile e mai un signore del luogo vi ha abitato, è corretto definirlo un castello-ricetto (dal latino receptum = rifugio): una semplice aggregazione di case dove la popolazione del villaggio circostante si rifugiava in caso di pericolo, portando con sé quanto necessario al suo sostentamento.
È dunque una costruzione difensiva di tipo comunale, molto simile a quella di Padenghe e alle altre presenti in Valtenesi.
Non solo: è proprio tra i vari castelli della zona che, nel periodo delle invasioni barbariche, si sviluppò un ingegnoso sistema di collegamento grazie al quale, attraverso l’uso di precisi segnali, era possibile avvisare del pericolo da qui fino alla città di Brescia.
Manerba del Garda.
Un’area protetta fra le più suggestive dell’intero Lago di Garda si trova proprio a Manerba del Garda: la Riserva Naturale della Rocca, del Sasso e il Parco Lacuale (1.160.000 mq di terraferma e 850.000 mq di lago). Costituita per tutelare e valorizzare le caratteristiche naturali e paesaggistiche del territorio con quelle antiche e archeologiche, come importante patrimonio di storia e biodiversità.
I principali punti di riferimento sono l’antica Rocca medievale con il suo Museo Civico Archeologico della Valtenesi, che costituisce memoria e testimonianza delle motivazioni per le quali l’uomo ha deciso di insediarsi in questo meraviglioso contesto fin da tempi antichissimi (alcuni ritrovamenti risalgono al Mesolitico – 8000-5000 a.C.).
La Rocca, ovvero le fondamenta e i resti di un antico castello medievale, si trova su uno sperone di roccia alto più di 150 metri a strapiombo sul lago, che lo rendono un riferimento inconfondibile del profilo costiero del Lago di Garda, ben riconoscibile da qualsiasi punto panoramico. Per ulteriori info vi rimandiamo all’articolo di approfondimento: cliccate qui.
Segnaliamo inoltre le numerose spiagge che per quasi 12 chilometri offrono una varietà di prospettive del lago e della montagna, e la bellissima Isola di San Biagio.
San Felice del Benaco.
Il comprensorio di San Felice del Benaco è situato tra i golfi di Salò e Manerba e comprende anche il piccolo centro di Portese, insieme alla splendida Isola del Garda.
Oltre alle belle passeggiate fra uliveti e alle tranquille spiagge acciottolate, nel suo centro storico ammiriamo il Castello medievale, il Palazzo Rotingo, attuale sede del Comune, e la Chiesa Parrocchiale, opera del famoso architetto bresciano Antonio Corbellini, nel cui interno spicca una pala del Romanino.
Nei dintorni meritano una vista i resti del Castello della frazione di Portese e il raccolto Santuario della Madonna del Carmine, risalente al XV secolo.
Puegnago del Garda.
Il borgo di Puegnago del Garda si erige fra le colline regalando una splendida vista sul lago e sul Monte Baldo. Il Comune è composto da 6 frazioni: Castello ove ha sede il Municipio, Mura, Palude, Monteacuto, Raffa e S. Quirico.
A Castello, da vedere ci sono i resti del Castello con l’ottocentesca Torre Campanaria e la cinta muraria.
Inoltre, nelle frazioni minori, citiamo piccole perle come: la Chiesa di San Giuseppe nella frazione di Mura (risalente al XIV secolo), la Chiesa di San Giovanni Battista in località Palude (risalente al XV secolo), la Chiesa Madonna della Neve nella frazione di Raffa (dell’anno 1824 – dove si può ammirare un dipinto di Andrea Celesti) e la Torre Colombera a Monteacuto, un antico borgo in origine composto da tre cascine risalenti fra il XVII e il XVIII secolo.
Infine, per gli amanti delle camminate e del cicloturismo, segnaliamo una passeggiata con paesaggi da cartolina che porta ai Laghi di Sovenigo: 3 specchi d’acqua di origine intramorenica che nei mesi di luglio e agosto si coprono di bellissime ninfee e fiori di loto.
Polpenazze del Garda.
L’apparato murario dell’antico Castello cinge il principale nucleo abitativo del paese di Polpenazze. Il castello venne eretto a scopo difensivo, come ricetto dalle invasioni ungare del X secolo, durante il periodo altomedievale, e come sovente accadde fu contraddistinto da numerosi rimaneggiamenti; più volte infatti venne distrutto e successivamente ricostruito. La muratura dell’antico complesso, contraddistinta da una pianta piuttosto irregolare, venne realizzata tramite l’utilizzo di ciottoli di varie dimensioni intercalati a pietre locali, il tutto fu poi disposto secondo un preciso orientamento al fine di ottenere una maglia muraria regolare. Attualmente è però visibile solo un tratto di muro a ovest interrotto da una piccola torre. Risulta poi ancora intuibile quello che doveva essere l’antico ingresso, spostato più a sinistra rispetto a quello odierno e molto probabilmente difeso da una torre della quale permangono delle tracce che lasciano intuire anche la presenza di un ponte levatoio viste le feritoie presenti su di essa. Allo stato attuale il castello cospita la biblioteca, gli uffici del Comune e la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria (eretta nella seconda metà del XVI secolo – con la bella facciata in stile barocco).
Inoltre si possono visitare la Chiesa di San Pietro in Lucone, ubicata di fronte al cimitero, che ospita un affresco della Beata Vergine del 1603 attribuito a Pietro Ricchi detto il Lucchese e un organo molto particolare che, per i forti contrappesi che lo caratterizzano, per suonarlo servono due persone; e la Chiesa di San Antonio, ubicata della frazione di Picedo, in stile tardo romanico.
Soiano del Lago.
Una delle probabili origini del nome di Soiano deriva da Solis ianua che significa “Porta del sole”. Questa bellissima immagine ci descrive perfettamente l’atmosfera del luogo, ricco di vigne e ulivi immersi nel verde delle colline.
Qui merita sicuramente una visita il Castello risalente al X secolo, sede durante il periodo estivo di manifestazioni ed eventi. Eretto a 198 metri di altezza, è stato costruito su rovine romane, dalla cui torre la vista si perde nel panorama del lago.
Inoltre da vedere abbiamo: la Chiesa di San Michele, costruita fra il cinque e seicento, dove si possono ammirare tele del Celesti e del Bertanza nonché un magnifico organo barocco, opera di Antonio Franchino Montechiaro, ricco di intagli in legno dorato con cascate di frutta e fiori; e nella frazione di Chizzoline la Chiesa di San Carlo, costruita nel 1610 in onore di San Carlo Borromeo che avrebbe sostato in questi luoghi.
Per gli eventi che si tengono a Soiano vi rimandiamo alla pagina Facebook della pro-loco: cliccate qui.
Vini della Valtènesi.
I vignaioli del territorio nel 1998 si sono uniti creando il Consorzio Valtènesi per tutelare i buonissimi vini Doc del territorio: Valtènesi Chiaretto, Valtènesi, Benaco Bresciano Riesling, San Martino della Battaglia, Rivera del Garda Classico Chiaretto, Rivera del Garda Classico Groppello, Rivera del Garda Classico Rosso, Rivera del Garda Classico Rosso Superiore.
Il vitigno più tipico della Valtènesi è il Groppello, che deve il nome alla forma compatta del suo grappolo, simile ad un “groppo”, in dialetto “nodo”. Si tratta di un vitigno autoctono, e la sua tipologia più diffusa è quella del groppello gentile, facile a riconoscersi per la forma dell’apice e il grappolo sempre alato, che è di medie dimensioni, di forma cilindrica. Il suo acino ha una buccia molto sottile, di colore blu violetto.
Siete curiosi di conoscere le cantine e le etichette di questi ottimi vini? Trovate l’elenco completo cliccando qui.
Esperienze in Valtenesi.
Il patrimonio culturale e naturale della Valtenesi regala molteplici occasioni per vivere esperienze uniche sul territorio. Eccovi qualche spunto per tante belle emozioni!
Che ne dite di girare la Valtenesi con un’auto d’epoca a noleggio? Potete contattare Slow Drive vintage car rental e scegliere la vettura dei vostri sogni.
Per visitare una location unica ed emozionante immersa nei vigneti e prenotare una degustazione enogastronomica vi consigliamo la Cantina Conti Thun.
Per vivere le onde del lago da veri protagonisti su Wakesurf, E-foil, Foil, Jetsurf non potete perdere un’avventura con il team Your Wave.
Avete mai provato la silenziosità di una barca elettrica? A Nautica Elettrica San Felice la troverete a noleggio.
Vi piace fotografare? Contattate il fotografo professionista Stefano Maraggi per guidarvi alla ricerca dello scatto perfetto.
Pista ciclabile della Valtenesi.
Questo percorso ciclabile si snoda in 24 chilometri immersi nella natura e con meravigliosi scorci vista lago.
Durante il percorso si alternano campi con ulivi, vigne, antichi casolari e possenti cipressi. Si passa attraverso i comuni di: Lonato, Sedena, Drugolo, Padenghe sul Garda, Soiano del Lago, Polpenazze, Puegnago, Villa e Salò.
Anche se buona parte del percorso si trova su strade promiscue il traffico è ridotto, quindi molto rilassante seppur facendo attenzione ai possibili veicoli -per lo più agricoli- che circolano nella zona. Il tracciato è ben segnalato con cartelli presenti in tutti i punti necessari, tuttavia vi consigliamo di consultare la pagina di Garda MountainBike cliccando qui.
Golf in Valtenesi.
Gli sportivi appassionati di golf potranno dedicarsi a questo sport presso il famoso e prestigioso Garda Golf Country Club a Soiano del Lago: 27 buche che costituiscono una delle migliori proposte per golfisti di ogni livello.
Inoltre troviamo anche Arzaga Golf a Cavalgese della Riviera e Colombaro Golf a Cunettone.
La Valtenesi, una terra benedetta dal clima mite che offre il Lago di Garda; e come diceva Virgilio: “O Benaco, che gonfi le tue onde e fremi come il mare.”.
Alla prossima cari Outdoors!
Silvia Turazza – Redazione Garda Outdoors
Dove dormire – Dove mangiare – Experience sul Lago di Garda.
Sul Lago di Garda ci sono tantissime strutture nelle quali soggiornare, dai piccoli e curati B&B fino ai resort con centri wellness e servizi beauty. Nella sezione dedicata a dove dormire trovate tutte le informazioni per cercare l’alloggio a voi più congeniale.
Lo stesso discorso vale per dove mangiare, a questo link trovate la nostra selezione di ristoranti. Ricordandovi che tutto il Lago di Garda e le sue città offrono diversi ristoranti stellati e la qualità della proposta culinaria è molto alta.
Sono molteplici le attività e le esperienze da poter fare sul Lago di Garda, per questo vi consigliamo di visitare la sezione dedicata alle esperienze sul nostro magazine cliccando qui.